[Racconto inviato da Stefanoexbull]
Mi chiamo Stefano sono un uomo di 56 anni, sposato con un figlio. Questo racconto è frutto delle esperienze avute da quando avevo 20 anni con coppie e single, dei miei ricordi e delle sensazioni provate.
Intorno al 1990 frequentavo una coppia che viveva nella mia provincia. Lui Paolo, 50 anni, e lei Patrizia, 45.
Ci eravamo conosciuti con una inserzione scritta su un giornale della mia città nella sezione annunci personali.
Era il tempo delle caselle postali e di fermo posta.
Io avevo 22 anni.
Loro cercavano un ragazzo giovane per fare divertire Patrizia. Oggi sarei un bull allora ero un single “amico” della coppia.
Li frequentavo con alterne pause da diversi anni, loro mi chiamavano spesso per volontà di Patrizia.
Erano alcune settimane che non ci vedevamo e Patrizia aveva una gran voglia.
Come al solito mi recai a casa loro alle 22 circa, lei come sempre era bellissima, gambe affusolate e capelli rossi e quel viso malizioso che mi aveva sempre fatto eccitare.
Al mio ingresso dopo i saluti iniziali e qualche chiacchiera, Patrizia mi prese subito in bocca il cazzo.
Voleva, come disse lei, ” un piccolo assaggio”.
E, conoscendomi, si sentiva sicura che non le venissi in bocca.
È inutile nasconderlo io sono ben dotato, più di 20 cm e bello grosso.
Questo “dettaglio”, unito ad una naturale resistenza nel sesso, ha sempre contribuito alla buona e positiva risposta nel mondo femminile, però è anche vero che a letto ci devi arrivare con altre armi.
Patrizia a un certo punto si staccò e mi prese per mano portandomi in camera da letto.
Appena arrivati in camera la penetrai subito duramente come piaceva a lei. Dopo veramente pochi minuti, sentii che stava per venire. La strinsi forte a me per rendere più piacevole quel momento.
Ma lei quella sera mi sorprese per la prima volta.
Si sfilò da sotto il mio corpo sottraendosi ai miei colpi. E si mise alla pecorina accanto a me.
Credevo volesse farsi inculare, non lo faceva spesso perché per lei era molto doloroso. Invece, per la seconda volta in quella serata, Patrizia, mi sorprese.
Disse, “Paolo, mettimelo nel culo”.
Paolo rimase sorpreso. Era una cosa insolita durante i nostri rapporti, di solito lui era più osservatore, oggi si direbbe in altro modo.
Non se lo fece ripetere due volte.
Entrò dentro di lei, col suo sottile cazzo e cominciò a muoversi.
Dopo pochi minuti. Patrizia si accorse che lui era già al limite e gli disse, “esci da me”.
Lui rimase come interdetto.
Ma la voce della Patty non dava adito a dubbi. Uscì a suo malincuore, e si mise di fianco al letto.
Poi mi disse una frase in un modo così dolce che la ricorderò per sempre. “Stefano, Prendimi ” mi disse.
Io entrai dentro di lei. Ma avevo perso leggermente l’erezione. A questo punto mi lasciai andare alle sensazioni che provavo, e il membro mi si indurì completamente.
Patrizia se ne accorse subito. I gemiti erano differenti.
Mi muovevo dentro di lei che rispondeva dimenando i fianchi e girando la testa per riuscire a guardarmi.
Mi chiese di andar piano.
Dopo un bel po ‘di tempo, mi accorsi che stava per avere un orgasmo, “che inculata, cazzo” mi disse.
Stava per avere un grandissimo orgasmo. Infatti da lì a pochi minuti scoppiò in lei un piacere intenso e dilagante.
Appena avuto l’orgasmo mi disse, “non ce la faccio più vienimi dentro”. Aumentai le spinte e il ritmo, la sua voce si fece quasi disperata. Ma da lì a pochi istanti venni e la riempii completamente.
La cosa più importante di quella serata non fu il rapporto sessuale ma la completa fusione emotiva e fisica che mi strinse a Patrizia.
Questo provocò in suo marito una reazione di sofferenza e un allontanamento di alcuni mesi che tratteremo nella seconda parte del racconto.
Ci stendemmo sul letto entrambi col fiatone, mi accorsi solo in quel momento che Paolo era ancora seduto accanto a noi.
Lo guardai leggermente imbarazzato, fu Patrizia a rompere l’imbarazzo passando davanti al marito e dicendo “devo andare in bagno”.
La serata si concluse però con un rapporto diciamo tradizionale, Patty era ancora molto calda e ci volle tutto il mio sperma per attenuare il suo ardore.
Nei mesi successivi ci incontrammo molte volte anche da soli, questo fu causa di forte insicurezza e gelosia in Paolo e questo portò Patrizia a dirmi che preferiva interrompere le nostre serate.
Io seppi tutto solo molti anni dopo quando incontrai Patrizia che mi spiegò le vere ragioni di quel comportamento.
Io ero diventato un uomo diverso, frequentavo coppie con mariti compiacenti e ragazze sole, di tutto questo vi racconterò nei prossimi racconti.
[Racconto inviato da Stefanoexbull]
p.s. Leggi “Memorie di un Bull, capitolo finale“