Giulia: la notte del desiderio condiviso

Matteo e Giulia erano sposati da cinque anni, una coppia che dall’esterno sembrava perfetta: lui, un architetto di successo con un sorriso gentile; lei, una donna magnetica, con lunghi capelli castani e occhi verdi che sembravano contenere un segreto.

Ma c’era qualcosa che li univa in modo più profondo, un desiderio che avevano confessato l’uno all’altra dopo notti di sussurri e confessioni: Matteo trovava eccitante l’idea di vedere Giulia con un altro uomo.
Era una sera di primavera, e la loro villa a Roma era illuminata da luci soffuse. Giulia indossava un vestito nero aderente, con una scollatura che accendeva l’immaginazione.

Matteo, seduto su una poltrona di pelle nel salotto, la osservava con un misto di trepidazione e desiderio. Sapeva che quella sera sarebbe successo.
“Sei sicuro?” gli aveva chiesto Giulia prima di uscire, sfiorandogli la guancia con le dita. Matteo aveva annuito, il cuore che gli batteva forte.

Voglio vederti felice,” aveva risposto, con un sorriso teso ma sincero.
Giulia aveva organizzato tutto con cura. L’uomo che aveva invitato, Lorenzo, era un amico di vecchia data, un fotografo con un’aria sicura e un sorriso che faceva arrossire.
Giulia e Lorenzo si conoscevano da anni, dai tempi dell’università a Firenze, quando entrambi frequentavano corsi di storia dell’arte.

All’epoca, Lorenzo era il classico ragazzo che attirava l’attenzione senza nemmeno provarci: alto, con capelli scuri leggermente mossi e occhi nocciola che sembravano sempre scrutare il mondo con una curiosità disarmante. Giulia, invece, era più riservata, ma il suo sorriso caldo e la sua passione per i dettagli dei dipinti rinascimentali avevano fatto sì che i due legassero subito.

Spesso si ritrovavano a studiare insieme in biblioteca, condividendo caffè e lunghe conversazioni sulle tele di Caravaggio, ma c’era sempre stata una tensione sottintesa tra loro, un’attrazione mai dichiarata che si manifestava in sguardi furtivi e battute scherzose.
Col tempo, le loro vite avevano preso strade diverse: Giulia aveva conosciuto Matteo e si era sposata, mentre Lorenzo aveva viaggiato per il mondo come fotografo, catturando volti e paesaggi con la sua macchina fotografica. Ma erano rimasti in contatto, e ogni tanto si ritrovavano per un aperitivo o una mostra d’arte, sempre con Matteo presente.

Lorenzo aveva sempre rispettato il matrimonio di Giulia, ma non aveva mai nascosto di trovarla affascinante, un sentimento che Giulia ricambiava in modo sottile, con un misto di nostalgia e curiosità.
Quella sera, nella villa di Roma, l’aria tra loro era carica di un’energia nuova.

Quando Lorenzo entrò in casa, salutò Matteo con una stretta di mano decisa, ma nei suoi occhi c’era una scintilla di complicità. Sapeva perché era lì. Poi salutò Giulia con un abbraccio che durò un secondo di troppo, le sue mani che si posarono delicatamente sulla sua schiena, sfiorando il tessuto del vestito nero.
Giulia sentì il profumo del suo dopobarba, un misto di legno di sandalo e agrumi, e per un istante chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dal ricordo di quei giorni universitari. Lorenzo le sorrise, un sorriso che era allo stesso tempo gentile e malizioso, e le sussurrò all’orecchio: “Sei più bella di quanto ricordassi.”

Ricordi e tensione erotica

Giulia arrossì, ma non si tirò indietro, rispondendo con un sorriso complice: “Anche tu non sei cambiato.”
Durante la cena, la loro dinamica era un mix di familiarità e tensione erotica.

Lorenzo raccontava aneddoti dei suoi viaggi, gesticolando con le mani in un modo che Giulia trovava ipnotico: le sue dita lunghe e affusolate sembravano danzare nell’aria mentre parlava di un tramonto in Marocco o di una modella che aveva fotografato a Parigi.
Giulia lo ascoltava con attenzione, il mento appoggiato su una mano, ma ogni tanto i loro occhi si incrociavano, e in quegli sguardi c’era un’intesa che non aveva bisogno di parole. Quando Lorenzo le versò un altro bicchiere di vino, le sue dita sfiorarono le sue, un contatto leggero ma deliberato che le fece battere il cuore più forte.
Lei non ritirò la mano subito, lasciando che il calore di quel tocco si prolungasse per un istante.

Poi, come se nulla fosse, Lorenzo si alzò, offrendo il braccio a Giulia. “Vuoi mostrarmi la tua galleria?” Le disse, e lei annuì, il respiro corto.
Mentre camminavano per il corridoio, Matteo li osservò, il cuore in gola. Non poteva credere a ciò che stava succedendo.

Giulia lo guidò in una stanza accanto al salone, illuminata da una sola lampada da terra, che proiettava ombre sui quadri alle pareti. Lorenzo appoggiò la bottiglia di vino su un tavolino basso e si voltò lentamente verso di lei. I loro sguardi si incontrarono, e in quegli occhi nocciola c’era un desiderio che non poteva essere ignorato.
Matteo, da dietro la porta socchiusa, sentiva la tensione salire, il respiro di Lorenzo che si faceva pesante, come se stesse per fare qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la dinamica tra i tre.

Giulia prese un catalogo con tutte le opere che lei vendeva nel suo negozio di antiquariato e si sedettero al tavolo per sfogliarlo.
Mentre parlavano di arte, Lorenzo si chinò leggermente, come per esaminare un quadro da vicino, ma in realtà la sua mossa era tutt’altro che innocente. Con un gesto calcolato, la sua mano scivolò sotto il tavolo, cercando la gamba di Giulia. Lei trasse un leggero respiro, ma non si allontanò, anzi, le sue gambe si aprirono un po’ di più, come a invitarlo.

Le sue dita si posarono con delicatezza sul tessuto morbido del vestito, risalendo lentamente, esplorando la pelle calda e setosa.
Matteo, nascosto dietro l’angolo, osservava la scena con gli occhi sgranati, il respiro affannoso.

Gulia sentiva la pressione di Lorenzo sul polpaccio, ma non reagì, anzi, si concentrò ancora di più sul catalogo, come se nulla stesse accadendo.

L’Atto Proibito

La mossa audace di Lorenzo, tuttavia, non passò inosservata: il battito del suo cuore si era accelerato, e la voglia di toccare e di essere toccata era palpabile. La lingua le bagnò le labbra, e per un attimo si immaginò le mani di Lorenzo sul suo seno, i capezzoli duri e sensibili.
Poi, come se avesse letto i pensieri di Giulia, sentì la pressione risalire, passare sul ginocchio e arrivare infine all’apertura tra le sue cosce.

Matteo, dietro la porta, si stava masturbando lentamente, il fiato corto. La visione di sua moglie che si lasciava toccare da un altro uomo lo eccitava al di là di ogni immaginazione.
Aveva sognato e fantasticato su momenti come questi, ma vederlo accadere di fronte ai suoi occhi era qualcosa di diverso, era reale. La sensualità di Lorenzo, il desiderio che emanava, era inebriante. Matteo si sentiva come se stesse osservando un film erotico, solo che non poteva toccare lo schermo.

I movimenti di Lorenzo si fecero più decisi, e la mano di Giulia si mosse per coprire la propria bocca, soffocando un gemito. Giulia, sentendo la presenza del marito, cercava di controllarsi, ma il tocco di Lorenzo era come un fuoco che si stava diffondendo. Non voleva fermarlo, anzi, desiderava di più.

Il calore di quella stretta sul polpaccio si era diffuso in tutta la gamba, arrivando a inondare la vagina. Lei si sentiva bagnata, il desiderio crescendo inesorabile. I quadri sul muro le si mescolavano, le parole del catalogo si confondevano, l’unica cosa che vedeva era Lorenzo, la sua bocca, il profumo del dopobarba.

Matteo, dietro la porta, non poteva crederci.

Vedeva la scena come se stesse osservando un quadro vivo: la figura di Lorenzo che si avvicinava a quella di Giulia, il desiderio che si materializzava in un atto proibito ma consensuale. La mano di Lorenzo saliva, con decisione ma al tempo stesso con un’eleganza innata, fra le gambe di Giulia.

Vide il viso di sua moglie, il rossore che le saliva al volto, la bocca che si apriva in un’espressione di piacere soffocato. Sentì il proprio sesso indurirsi, il desiderio che si faceva strada in un vortice di emozioni contrastanti: gelosia, eccitazione, paura, eccitazione.

Giulia si sentiva come se stesse per scoppiare, le dita di Lorenzo che si infilavano in lei con la delicatezza di un artista. Erano calde e decise, e il tatto di quei polpastrelli che esploravano la sua intimità le faceva venire la pelle d’oca.
Sapeva che Matteo la stava osservando, e la consapevolezza di avere il marito lì, a guardare, la faceva sentire ancor più su di giri.
Il respiro le mancava, il cuore le batteva all’impazzata, ma non voleva che Lorenzo si fermasse.
Desiderava che la toccasse, che la facesse sentire desiderata.

Con un gesto deciso, Giulia allungò la propria mano, tremolante per l’eccitazione, e si posizionò sul fianco di Lorenzo. Attraversando la distanza tra di loro, le sue dita incontrarono la salda presenza del sesso di Lorenzo, gonfio e caldo.
Non ci fu bisogno di parole, il linguaggio del desiderio era chiaro come il sole.
Con un movimento rapido ma pieno di grazia, tirava giù la zip di Lorenzo, liberando la vistosa erezione che sporgeva ansiosa di uscire. Il respiro di Lorenzo si fece affannoso, il viso di Matteo, dietro la porta, si illuminò di una luce selvaggia.

Giulia si chinò in avanti, le sue labbra carnose e umide si posizionarono attorno al glande di Lorenzo.

Con un movimento lento e sensuale, prese a baciare e leccare la punta del pene, facendolo reagire a ogni tocco. Lorenzo emise un sospiro di piacere profondo, e la tensione tra i muscoli del viso di Matteo si fece ancor di più evidente. Poi, con decisione, Giulia lo prese in bocca.

La sensazione del calore, del desiderio e della bocca morbida e umida di una donna che non era la propria, era qualcosa che Matteo non si sarebbe aspettato di trovar così potente. La visione di sua moglie, inginocchiata di fronte al proprio amico, gli fece venire la pelle d’oca.

Giulia era un’artista del sesso orale.
Con un’abilità che lasciava Lorenzo privo di parole, leccò e succhiò, facendo risalire e scendere la testa di Lorenzo in un ritmo costante e avvolgente. Matteo poteva sentire il rumore di quei baci umidi e il respiro affannoso di Lorenzo, come se stessero creando una melodia sensuale solo per lui.

I movimenti di Giulia erano calcolati, ma al tempo stesso spontanei, come se stesse scoprendo il piacere di un gesto proibito e pericoloso.
La testa di Lorenzo si inclinò all’indietro, i capelli leggermente mossi che si alzavano e si abbassavano con il ritmo del piacere.

Matteo, in silenzio, continuò a masturbarsi, immaginando la scena in dettagli vividi: la lingua di Giulia che avvolgeva il cazzo di Lorenzo, le labbra che si stringevano attorno a esso, il suono del piacere che usciva da entrambi.
Si immaginò Lorenzo che sborrava in bocca a sua moglie, il viso di Giulia in un’espressione di abbandono, di piacere assoluto, con gli occhi chiusi e la bocca piena. Quel pensiero era come un’esplosione di fuoco in petto a Matteo, mischiandosi a un brivido di paura e di eccitazione.

Giulia, oramai in preda al piacere, si sentiva come se stesse per svenire.

Il tocco di Lorenzo era come una carezza di seta, il sapore del suo desiderio le riempiva la bocca. Non poteva aspettare a sentirlo sborrare, a sentire il caldo fluido scorrere giù per la gola.
Con un gesto deciso, afferrò il cazzo di Lorenzo con entrambe le mani e lo teneva in posizione, pronta a ricevere la sborrata che desiderava.

Oltre il Limite

Lorenzo, sentendo l’urgenza di Giulia, accelerò il ritmo, le palle che si stringevano e si rilassavano, premette il glande sul palato di lei, pronto a sborrare.
“Giulia…mi devi…mi devi…” ansimò Lorenzo, il volto contorto in un’espressione di piacere.

Giulia sollevò gli occhi, guardando Lorenzo con un sorriso malizioso.
Poi, lentamente, si allontanò da lui, il seno anelante e la bocca che brillava per la saliva. “D’accordo,” sussurrò, “Ma prima, voglio sentire il tuo sapore.”

Matteo, dietro la porta, si strofinò le mani in attesa. Non poteva credere a ciò che stava accadendo, eppure eccitato al massimo.
Lorenzo, preso dal desiderio, si avvicinò a Giulia e le sollevò la gonna, mostrando la biancheria intima umida e la vagina gonfia. Lei lo guardò, il respiro pesante, le pupille dilatate. “Sborrami in bocca,” disse, la voce roca e calda.

Lorenzo, incapace di resistere a tale richiesta, si avvicinò a Giulia, il cazzo in piena erezione.

I movimenti di quest’ultima divenivano frenetici, il desiderio di sentire la sborrata di Lorenzo in bocca era ormai incontrollabile. La prese per i capelli, guidando il viso di Giulia a pochi centimetri dal glande. Lei aprì la bocca, le labbra che si spalancavano in attesa di ricevere il dono del piacere.

Con un ultimo respiro profondo, Lorenzo eiaculò.

La prima scintilla di sperma colpì il palato di Giulia, il gusto salato e amaro invadeva la sua bocca. Lei chiuse gli occhi, godendosi il calore del liquido che le riempiva la gola. Il flusso continuò, le sue labbra si stringevano attorno al membro, non voleva perderne neanche una goccia.

Matteo, dietro la porta, osservava con un misto di terrore e fascino la scena: la moglie che si abbandonava a un piacere proibito, la lingua che girava intorno al cazzo del proprio amico per raccoglierne l’ultima traccia di seme.

“Giulia…,” ansimò Lorenzo, “che…che…che…”

Giulia si alzò lentamente, il viso bagnato di sperma, la bocca che si richiuse come per assaporare meglio l’ultima traccia del piacere proibito. I capelli le ricadevano sul viso, le gote infiammate per il piacere appena ricevuto. “Ora torniamo da mio marito.”

Matteo, dietro la porta, si sentiva come se avesse appena sognato la scena che si era appena conclusa. La realtà gli faceva male, ma l’eccitazione era tutt’altro che scomparsa. La voglia di vederla continuare era tale da farlo vacillare.

Il suono di Lorenzo che si ripuliva, il rumore di stoffa che scivola, gli fece capire che stavano tornando. Con un rapido gesto, si riaggiustò la camicia e si fece il nodo alla cravatta, come se nulla stesse accadendo.

Giulia e Lorenzo rientrarono in salone, la prima con un sorriso enigmatico, il secondo con un’espressione di colpa mista a piacere.

Matteo cercò di nascondere il proprio sconcerto, ma era evidente che la serata stava per compiersi. “Giulia,” disse Lorenzo, riprendendosi, “mi scusi, non so cosa mi sia preso.”

Giulia lo guardò con un sorriso enigmatico. “Nessun bisogno di scusarti,” rispose, “Abbiamo solo esplorato qualcosa che da tempo io e mio marito condividiamo. Tra noi la comunicazione e la condivisione di desideri profondi non ha confini.”

Giulia si avvicinò a Matteo, il viso caldo e il respiro affannoso. E rivolgendosi a Lorenzo disse.” Io e Matteo stiamo esplorando i nostri desideri, stiamo vivendo la nostra fantasia.”
Matteo la guardò con occhi pieni di domande, ma non c’era traccia di rimorso.

C’era solo un fuoco di passione che bruciava in profondità.
Matteo la guardò con occhi languidi, le mani che stringevano i pantaloni per cercare di controllarsi. “Giulia, non so..”
Ma la moglie non gli diede il tempo di finire la frase. Si avvicinò a lui, le dita che si fecero strada attraverso il tessuto, per accarezzargli la virilità. Sentiva il calore, il desiderio, la tensione di Matteo, e ne era eccitata. Quel contatto le fece venire in mente la scena che si era appena conclusa, il sapore dello sperma di Lorenzo in bocca, il rumore del respiro affannoso.

Era come se la stesse rivivendo, solo che stavolta era il marito a ricevere il piacere.
Matteo si abbandonò alle carezze di Giulia, la vedeva con occhi pieni di desiderio, la sentiva accarezzarlo con una frenesia che non conosceva.
La paura si stava lentamente dissolvendo, soppiantata da un’eccitazione incontrollabile.

“Giulia,” ansimò, “che…che stiamo facendo?”

Giulia, con un sorriso che lasciava intendere che la serata era appena cominciata, prese il controllo. Slacciò la cintura di Matteo e fece scivolare giù i pantaloni. Il membro del marito si sollevò, duro e pronto per l’avventura. Con la lingua che le bagnava le labbra, si inginocchiò di fronte a lui, le mani che accarezzavano la base del pene.

Poi, con un gesto deciso e consapevole, lo prese in bocca. Matteo chiuse gli occhi, il piacere che lo travolgeva era come un’ondata, potente e travolgente.
Non poteva credere che stesse accadendo veramente.

Giulia, in ginocchio, si spostò sul divano, trascinando Matteo con sé. Si tolse il reggiseno, mostrando il seno pieno e sodo, con i capezzoli duri come piccole palline di vetro.
Il vestito le scivolò giù, rivelando un perizoma di seta nera, che lasciava a intendere la fine del gioco. Matteo si stese sul divano, la testa che cadeva all’indietro, gli occhi che la osservavano. Le gambe di Giulia, snelle e abbronzate, si avvolgevano attorno alle sue, stringendole con forza.

La voglia di penetrare la vagina di lei era come un’urgenza primordiale, ma la scena che si stava svolgendo lo lasciava in balia del piacere.
Lorenzo, rientrando in salone, non si aspettava di trovarli in una posizione del genere.
Per un attimo rimase immobile, il respiro che si faceva pesante. Poi, come attratto da una forza irresistibile, si tolse i pantaloni, rivelando il proprio desiderio.

Con passi decisi si avvicinò a Giulia, che non si mosse, come se lo stesse aspettando.
Lorenzo si posizionò dietro di lei, le mani che le afferravano i fianchi con un’urgenza che non poteva nascondere. Le mutandine di Giulia, bagnate di desiderio, si allentarono, cadendo a terra come un velo che si dissolve.

Le natiche di lei si sollevarono, in attesa del tocco proibito.

Matteo, a disagio ma incapace di distogliere lo sguardo, guardò la scena che si stava delineando. Lorenzo, con le mani che le accarezzavano la pelle liscia, si chinò lentamente, le labbra che si posizionarono sui glutei sodi di Giulia. Un bacio appassionato, la lingua che le leccava il perineo, il respiro che le scaldava la pelle.

Era come se Lorenzo avesse letto i desideri di Matteo, come se sapesse esattamente dove toccarla per farli impazzire.

Con un gesto deciso, Lorenzo allargò le natiche di Giulia insinuandovi la e leccando via il sapore del suo culo eccitato.

Giulia mollò il membro del marito e si abbandonò a quei baci proibiti, le mani che si aggrappavano al cuscino, il viso contorto in un’espressione di piacere.

Matteo sentiva il calore del desiderio che gli saliva dal basso, il pensiero del cazzo del proprio amico che presto avrebbe invaso l’intimità di sua moglie. Era come se stesse per assistere a qualcosa di sacro, un atto che li avrebbe uniti in un legame indissolubile di piacere.

Le dita di Lorenzo si mossero con maestria, esplorando l’ano stretto di Giulia, le carezze che divenivano via via più intense.

Matteo, oramai in preda all’eccitazione, non poteva far a meno di masturbarsi di fronte a tale spettacolo. Voleva urlare, gridare, ma si limitò a osservare, il respiro affannoso e il cuore che gli martellava il petto.
Matteo, in preda all’eccitazione, non poteva credere alle proprie orecchie.
“Lo farò,” mormorò, “lo farò.” Era come se le parole stessero uscendo da un’altra persona, ma non poteva resistere al potere che sentiva in sé stesso in quell’istante.
Voleva che Lorenzo la facesse soffrire, ma allo stesso tempo la desiderava per se.

Voleva sentire la disperata richiesta di piacere che avrebbe urlato tra le sue braccia, il sapore del culo di sua moglie in bocca.
Lorenzo allungò la lingua e la passò attentamente sullo stretto anello di carne, facendo tremare le gambe di Giulia. Poi, con un gesto audace, la penetrò con la punta, esplorando il buco strettissimo.

Lei emise un gemito soffocato, ma non si mosse, anzi, si sporse di più, come a invitarlo a continuare. Matteo, di fronte a tale visione, si masturbava freneticamente.
Voleva che Lorenzo la leccasse, la penetrasse, la rendesse la sua puttana.

“Sfondala,” gridava Matteo, “Falla gridare, dille che è la tua puttana!

Lorenzo, con un sorriso malvagio, comprese il desiderio del marito e si fece avanti, il cazzo che puntava come un’arma mortale.
Con un movimento deciso, lo spinse tra le natiche di Giulia, facendola urlare di piacere.

La sensibilità del culo di lei era incredibile, e la voglia di possederla era come un incantesimo. Matteo, in estasi, continuava a masturbarsi, il piacere che lo stava travolgendo era come un fiume in piena.

Vedeva la testa di Lorenzo muoversi avanti e indietro, la lingua che penetrava e usciva, il rumore del piacere che riempiva la stanza.

Giulia, tra le lacrime e i gemiti, si aggrappò a Matteo, la voce roca per la passione.
“Lo voglio,” mormorò, “lo voglio nel culo.”

Matteo, la testa che girava per il piacere, la guardò con occhi pieni di desiderio.

“Vai,” disse, “faglielo sentire.”

Lorenzo, il volto teso e il respiro affannoso, spinse il cazzo all’interno del culo di Giulia, il suono del piacere che riempiva la stanza come un crescendo di un’orchestra.
Lei urlò, il dolore mischiandosi al piacere, la sensazione di sentirsi piena e violata.

Matteo sentiva il calore, il rumore del culo di sua moglie che si apriva per il cazzo del proprio amico, e la voglia di sborrare era insopportabile.
“Lo voglio,” ripeté, “lo voglio in culo.”

Lorenzo, le mani che stringevano le natiche di Giulia, si mosse lentamente, il membro che si insinuava in profondità.

Sentiva le pareti strette che si adattavano a lui, come se lo stessero accettando come un dio. Il respiro di Matteo si fece pesante, la masturbazione frenetica, la fantasia che stava per realizzarsi. Voleva sentire il rumore di Lorenzo che sborrava nel culo di Giulia, voleva assaggiare il sapore del proibito.

Giulia, tra i gemiti e le lacrime, si sentiva piena di un desiderio che non conosceva.

La sensibilità del proprio culo era amplificata, il piacere era come una droga che la stava consumando. “Fammi sentire il tuo cazzo,” urlò, “sborrami addosso!” Lorenzo, in preda all’eccitazione, non esitò. Con un grido di trionfo, le infilò il cazzo in culo fino i n fondo, il pene che si muoveva come un serpente.

I movimenti si fecero rapidi e decisi, la voglia di sborrare era inarrestabile.

Matteo, oramai in estasi, sentiva il proprio desiderio salire alle stelle. La visione del proprio amico che prendeva la propria moglie in un atto proibito lo faceva sentire vivo come non mai. Con un gesto deciso, si avvicinò a Lorenzo, le mani che si posizionarono sui fianchi per aiutarlo a penetrare di
 più.

Sentiva il calore, il rumore del culo di Giulia che si apriva e si chiudeva, il respiro affannoso di Lorenzo che si faceva sentire come un mantra.

Giulia, con gli occhi chiusi e il viso contorto per il piacere, si lasciava andare.
Sentiva il cazzo di Lorenzo che la riempiva, la faceva sentire la propria potenza, la propria voglia di possedere.

Sborrami nel culo,” gridò, il desiderio che le bruciava l’anima. Lorenzo, preso dal piacere, non poteva resistere. Con un grido bestiale, espulse il proprio seme all’interno di lei, il liquido caldo che si riversava nel buco delicato.

Matteo, in piedi di fronte a loro, si sentiva come se stesse per svenire. Non poteva credere a ciò che stava accadendo.

La scena che si stava consumando di fronte ai propri occhi era come la realtà di un sogno proibito. Lorenzo, ansimando, si ritirò lentamente, il cazzo che penzolava, bagnato di sperma e di umori.

“Ora tocca a te,” gli disse, il viso sporco di sudore e di goduria.

Matteo, con un rapido sguardo a Giulia, la vide lì, in ginocchio sul divano, il culo in aria, il viso contorto tra il dolore e il piacere. La voglia di obbedire era irresistibile. Con un passo deciso, si avvicinò a Lorenzo e prese il cazzo tra le labbra, leccando via il seme caldo e denso che scorreva giù.

Lorenzo chiuse gli occhi, il piacere che lo pervadeva era come un’esplosione di stelle.

Con un tremore, Matteo si chinò su di lei, la lingua che si posizionava sul buco delizioso.

Sentiva l’odore intenso, il sapore del seme mischiato al succo vaginale, e si sentiva come se stesse per assaggiare il proibito. Le labbra di Matteo si aprirono e prese a leccare con vigore, il desiderio di rendersi complice di quell’atto che li avrebbe legati per sempre.
Il culo di Giulia, oramai dilatato, si contraeva leggermente, come a invitarlo a continuare.

Lorenzo, di fronte a tale scena, non poteva far a meno di essere di nuovo eccitato.
Giulia, con gli occhi chiusi e il viso in fiamme, si lasciava andare. Sentiva la lingua di Matteo che le leccava via il seme di Lorenzo, il calore del piacere che si estendeva in tutta la stanza.

Era come se stessero recitando una danza antica, un rito di passione e di tradizione.
I gemiti di Lorenzo si unirono a quelli di Matteo, la scena che si stava consumando era come un incantesimo che li avvolgeva.

Matteo, inebriato dal gusto proibito, continuò a leccare il culo di Giulia, il sapore misto al calore che la rendeva un’esperienza unica.

Poi, lentamente, si alzò, il viso bagnato, gli occhi pieni di desiderio. Lorenzo, che osservava la scena, si sentiva come se stesse per esplodere. Con un gesto deciso, si avvicinò a Matteo, le mani che si posizionavano sul proprio cazzo, ancora duro e pulsante.

“Prendilo,” gli disse, “fa’ che sia anche tuo.”

Matteo, indeciso per un attimo, si guardò intorno, come se cercasse un segno, una scappatoia. Poi, con un respiro profondo, prese il cazzo di Lorenzo in bocca.
Il sapore era diverso, ma la sensazione era la stessa: era come se stesse assorbendo il piacere del proprio amico, come se stessero condividendo qualcosa di intimo e profondo.

Lorenzo emise un gemito di piacere, le mani che si aggrappavano alle spalle di Matteo, il respiro che si faceva pesante.

Giulia, intanto, si era posizionata dietro a Matteo, il viso caldo e il respiro affannoso.

Con la lingua, cominciò a leccargli il culo. “Voglio che lo prendi nel culo,” sussurrò, “voglio che lo senti come ho sentito il mio.”
Matteo, non sapendo se reagire o meno, si sentiva come se stesse per varcare una soglia che non avrebbe potuto tornare indietro.
Poi, sentì la lingua di Giulia che gli penetrava dolcemente l’ano, il piacere che si diffondeva come un’ondata.
Le mani di Lorenzo si posizionarono sui fianchi di Matteo, le dita che accarezzavano il cazzo duro del marito di Giulia. Matteo si sentiva come se stesse per esplodere, la tensione che cresceva a dismisura.

Lasciati andare,” disse Lorenzo, “sentiamo se ti piace.”

Giulia, in preda all’eccitazione, prese in bocca il cazzo di Matteo, il gusto del seme che le faceva impazzire. Con la bocca piena, guardò il marito, il desiderio che le bruciava lo sguardo. Matteo, non sapendo resistere, si appoggiò al divano, le gambe che tremavano.

Lorenzo, con un gesto deciso, prese il lubrificante che era pronto sul tavolo e lo versò sul proprio dito, lo introdusse lentamente nel culo di Matteo, allargando delicatamente le chiappe.

Matteo si sentiva come se stesse per impazzire. La sensazione di avere la bocca di sua moglie piena di cazzo e di sentire l’imminente penetrazione di Lorenzo era qualcosa di inimmaginabile.

Un misto di paura e piacere lo pervadeva, ma la voglia di continuare era troppo forte. Sentì la punta del cazzo di Lorenzo premere sul proprio buco delizioso, il respiro che si faceva corto.
Poi, con un sospiro, il membro dell’amico si insinuò in lui, lentamente, ma inesorabilmente poi lo tolse e riprese a leccarlo

Giulia, con la bocca piena di sperma, guardò il marito con occhi pieni di passione.
Le labbra si aprirono, il cazzo che entrava e usciva, come se stesse a bocca piena del proprio desiderio.

Matteo, tra i gemiti, si lasciò andare, il dolore che si mescolava al piacere in un’esplosione di sensazioni. Sentiva la lingua di Lorenzo che leccava, il culo che si allargava per accettare la penetrazione.

Lorenzo, non poté aspettare a lungo. Con un grido di piacere, spinse il cazzo all’interno di Matteo, il buco stretto che si adattava a malapena. Matteo urlò, il dolore acuto come un pugnale.

Le mani di Lorenzo, forti e decise, lo tenevano fermo, il cazzo che si muoveva come un pistone. Matteo sentiva la propria virilità che veniva sfidata, la propria mascolinità messa in discussione, ma allo stesso tempo ne era inebriato.
Giulia, in un attimo, si alzò e si avvicinò, il viso infiammato di passione.

Con le mani, si prese il viso di Matteo, le labbra che si unirono alle sue in un bacio appassionato. “Lo voglio,” mormorò, “lo voglio in bocca.” Matteo, con gli occhi sgranati, non poteva credere a ciò che stava accadendo. Lorenzo con il respiro che si faceva affannoso, si ritirò lentamente, il seme caldo e denso che usciva dal culo del marito di Giulia.
Matteo, tra le lacrime e il piacere, sentiva l cazzo di Lorenzo uscire dal suo culo dopo avergli portato via la propria verginità anale, il desiderio di sentirsi posseduto e violato era indescrivibile.

Giulia si avvicinò a Matteo.

Con la lingua, leccò via il seme caldo che usciva dal suo culo violato, il sapore che si mescolava a un sentimento di soddisfazione. Sentiva il calore del liquido che le scorreva lungo il mento, il gusto salato che la faceva impazzire.

Matteo, ancora sconvolto e in preda all’eccitazione, guardava la moglie con occhi sgranati.

Non poteva credere a ciò che stava accadendo, ma il desiderio di continuare lungo quella strada era inarrestabile.

Giulia, con un sorriso di soddisfazione, si alzò in piedi, il seno che si muoveva e il culo che brillava per il lubrificante e il seme di Lorenzo.
“Amore,” disse, “abbiamo appena scoperto un lato di noi stessi che non conoscevamo.
Non possiamo smettere qui.”

Matteo, che cercava di riprendersi, la guardò con un misto di shock e desiderio. Non poteva credere a ciò che stava sentendo, ma il pensiero di ripetere quell’esperienza lo eccitava in un modo che non avrebbe mai immaginato. “Giulia,” balbettò, “stiamo parlando sul serio?”
“Sí,” rispose, il respiro che si faceva regolare, “ne voglio di più. Voglio sapere come ti senti, come reagisci, come gioisci.”

Poi si decise… “Amore,” mormorò, “ti piacerebbe se Lorenzo si unisse a noi in futuri incontri.”
Matteo, le lacrime che gli rigavano il viso, annuì lentamente.

Sapeva che non poteva tornare indietro, ma allo stesso tempo desiderava continuare ad esplorare quell’oscura e proibita strada. “Va bene”

I tre si guardarono a vicenda, il silenzio che si faceva carico di promesse e desideri inconfessabili. Poi, in un impulso di passione, si abbracciarono, i corpi nudi che si univano in una danza di lussuria e complicità.

Sentivano il calore l’uno dell’altro, il sapore del seme che si mescolava alle lacrime, al sudore e ai baci appassionati. Era come se stessero sancendo un patto segreto, un legame che li avrebbe uniti per sempre in un cerchio di piacere.

“D’accordo,” disse Lorenzo, con il respiro che si faceva regolare, “ma solo se siamo tutti d’accordo. Nessuno verrà costretto a fare nulla.”
Giulia annuì, le mani che continuavano a esplorare il cazzo del marito, il pensiero di continuare a vivere quei momenti di pura passione con Lorenzo che la faceva impazzire. “Saremo pronti,” mormorò, “ogni volta che vorrai.”
Matteo, con la testa che girava per il piacere, sentiva un legame inestricabile che si stringeva attorno a loro.

Non poteva negare che la prospettiva di avere Lorenzo come amante di coppia lo eccitasse in un modo che non avrebbe mai immaginato.
“Sarò pronto,” disse con un filo di voce, “per te e per la mia moglie.”

E con queste parole, la serata si chiuse in un crescendo di baci e carezze, i tre amanti consapevoli di aver varcato una soglia che non avrebbero potuto tornare indietro.

Il futuro, in tre

L’eccitazione per le avventure future riempiva la stanza, la promessa di notti calde e appassionate che li aspettava.
Nelle settimane successive, i tre iniziarono a pianificare i propri incontri segreti, le serate in cui avrebbero esplorato nuove profondità del piacere.

Matteo e Lorenzo divennero amanti complici, il desiderio di possedere la stessa donna che li faceva sentire uniti in un’intesa profonda.

scritto da

La Community di SMM
La Community di SMM
La nostra Community contribuisce con Racconti e Fantasie Cuckold originali. I membri più audaci, disinibiti e creativi utilizzano il form di Invio Racconti per renderci partecipi delle loro avventure.

Ultimi Racconti e Fantasie Cuckold

Placeholder - Racconto Cuckold - donna capelli rossi

Intrigo all’Autogrill

Era un mercoledì di metà giugno, uno di quei giorni in cui la Riviera Ligure sapeva di promesse estive, di fughe brevi e intense. Luca e Martina avevano lasciato Pavia quella mattina, diretti verso la costa per due giorni di relax, lontano dai pensieri e dalle tensioni che da mesi gravavano silenziosi sul loro rapporto.Lui, 49 anni dirigente...
Matteo si tocca il cazzo mentre io faccio la troia in ufficio

La Sveltina

Luglio è un mese opprimente, caldo, estivo. Regala voglia di stare all’aperto e godersi la vita invece che stare chiusi dentro un ufficio a lavorare. Questa mattina ti sei svegliata più frizzantina del solito e hai deciso di osare: gonna nera a balze a metà coscia, maglia leggermente scollata a manica lunga, perché in quel cavolo di ufficio si...
Chi Siamo - la Redazione di Scopati Mia Moglie

Clara Bellini e Ottavio Carosone, storia di un pensiero comune

Era il 2015, un anno come tanti per i frequentatori abituali del Salone Internazionale del Libro di Torino, ma per Clara Bellini e Ottavio Carosone fu l’anno di un incontro destinato a cambiare per sempre le loro vite e le loro fantasie più segrete. Non si conoscevano, eppure erano lì per lo stesso motivo: una passione irrefrenabile per la...
La coppia ospite in barca del capo di lei, prima che si consumasse il cuckoldismo

Il Capo, la Barca e la Rinascita del Nostro Matrimonio

La nostra storia, quella che sto per raccontarvi, è in verità più che altro una bellissima esperienza che stiamo vivendo e che ha riconnesso me e mia moglie dopo un periodo che si stava dimostrando molto difficile.Ci siamo sposati molto giovani, innamorati e poco esperti.I nostri rapporti sessuali erano impacciati.Io non sono molto grande lì sotto, sui 12 centimetri,...