Lo zoo: io, Beppe e i gorilla. La mia fantasia

Io e il mio ragazzo abbiamo sempre amato la vita all’aria aperta e le passeggiate a contatto con la natura. Ci siamo conosciuti durante gli anni di studio universitari perché entrambi frequentavamo un gruppo ambientalista che aveva come obiettivo la cura e il rispetto per gli animali.
Durante quegli anni abbiamo girato il mondo, pronti a vivere qualsiasi esperienza la vita ci offrisse. Nei periodi di vacanza dagli studi cercavamo qualche lavoretto in modo da sbarcare il lunario e, quando possibile, unire anche le nostre passioni comuni.
Un’estate in particolare abbiamo avuto un’occasione di lavoro molto interessante sia dal punto di vista lavorativo, sia da quello economico, vista l’ospitalità gratuita che ci veniva offerta come parte del compenso.

Con Beppe, il mio ragazzo, eravamo partiti dall’Italia per visitare l’Europa e i suoi parchi naturalistici, quando a Berlino ci ha colpito un annuncio esposto all’ingresso dello Zoo.
Veniva richiesta una figura in grado di sostituire il custode del giardino zoologico per trenta giorni. Era indispensabile conoscere le lingue, rispettare la natura e amare gli animali.
Lo stipendio era molto buono e veniva offerto anche il vitto e un buon alloggio.
Beppe ha presentato immediatamente la sua domanda al comune della città tedesca, senza aspettare chissà cosa.
Con un pò di sorpresa Beppe ricevette una  risposta positiva tempestivamente, vista la difficoltà da parte dello Zoo di reperire candidati.

A spasso nel parco, tra sesso ed erotismo

Essendo la sua compagna, anche io ho avuto la possibilità di essere ospitata gratuitamente all’interno dell’enorme parco. Si trattava di un luogo ben curato, inaugurato da pochissimo tempo, in uno spazio verde immenso. In città era presente un altro parco più grande che accoglieva molte specie animali, visitato da milioni di persone, tra adulti e bambini, ogni giorno. Questo sarebbe stato un po’ un satellite di quello più grande in quanto prevedeva l’ingresso di poche specie per volta, lasciate libere di vivere a contatto con la natura.
Per me e Beppe è stato quasi come vincere un terno al lotto. Trascorrevamo le giornate lavorando in maniera molto meticolosa, dedicandoci alla cura completa degli animali che adoravamo. Il mio ragazzo studiava alla facoltà di Veterinaria, per cui quella era un’ottima opportunità di esperienza. Durante il giorno quasi non ci incontravamo perché eravamo completamente fagocitati dai visitatori e dalle varie specie di animali presenti che richiedevano la nostra attenzione.
Ma la sera era il momento in cui ci dedicavamo a noi stessi, come fanno i migliori amanti.
Coccole e dolcezza, scopate vigorose e fantasie in libertà.
Sia io che lui amavamo e amiamo il buon sesso, utile non solo per dimostrarci l’amore ma anche perché ci aiutava a rilassarci, compensando lo stress e la fatica della giornata.
Nella zona destinata alla nostra accoglienza, era presente una enorme vasca idromassaggio esterna che abbiamo usato fin da subito, godendo del massaggio confortevole e rilassante delle bolle d’acqua, sotto il cielo, nella solitudine assoluta e lontani da occhi indiscreti.
Una sera in particolare successe qualcosa che nè io, nè Beppe, potevamo prevedere.

Il mio guardiano dello zoo

Ci eravamo spogliati completamente nudi, come al solito, presi da un desiderio fortissimo di giocare e fare sesso.
Mentre Beppe si stava spogliando, l’ho guardato appassionatamente, notando quando fosse virile e attraente.
Aveva un cazzo durissimo, già visibile da dentro le mutande. Il corpo atletico e muscoloso suscitava in me un guizzo, al punto da farmi tremare ed eccitare, facendomi salire una voglia di spompinarlo e scoparlo.
Siamo entrati nella vasca idromassaggio per goderci le confortevoli onde, un calice di vino e baci a volontà.
Dai semplici baci siamo passati a coccole, sempre più spinte, fino a qualcosa di molto eccitante.
Il cazzo di Beppe richiedeva assolutamente attenzione per cui mi ci sono buttata sopra con prontezza.
Me lo sono infilato tutto in bocca, facendolo arrivare fino alla gola, leccandolo e succhiandolo come il più gustoso dei gelati. Mmm… Che sapore aveva quel cazzo duro!
Lui ha iniziato ad accarezzarmi ovunque nel corpo, indugiando con le mani intorno ai miei seni, strizzando così forte i capezzoli al punto da farmi lanciare un gridolino di piacere.
È stata l’occasione, faticosa a dire il vero, per allontanare la mia bocca dal suo cazzo, per saltargli addosso e scoparlo, finalmente.
Mi sono letteralmente seduta sopra di lui, infilando il suo enorme bastone, duro e lungo, tutto dentro la mia fica, bagnata e calda.
Ho iniziato a muovermi in maniera sensuale, accompagnando i fianchi con movimenti ritmici, prima piano, poi sempre più forti. Sentivo i miei generosi seni ballare e sbattere e vedevo Beppe eccitato al massimo.
Il suo viso si trasformava quando era eccitato, sembrava un essere soprannaturale per la sua capacità di godere e gemere.
Sapevo che da lì a poco mi avrebbe fatto godere come un animale.
Non ho dovuto aspettare molto tempo. Mi ha preso le tette, strizzando i capezzoli, passando le mani tra il culo e la schiena, dandomi colpi forti e incitandomi a continuare a muovermi freneticamente su di lui.
All’improvviso si è staccato da me, con fare animalesco. Mi ha rovesciata dietro, buttandomi contro la sponda della vasca, con il culo per aria.
Prima mi ha infilato un dito nel culo, per prepararlo al suo enorme bastone.
Mi ha versato dell’olio che usavamo per massaggiare il corpo nel buco del culo e poi, improvvisamente, ci ha infilato il suo grosso cazzo dentro.
Ha iniziato a gemere e grugnire come un porco, cosa che mi ha eccitata tantissimo e mi sono sentita la sua perfetta troia.

Sentivo quel cazzo dentro che sembrava stesse per spaccarmi in due per quanto era duro e invadente, ma tremendamente piacevole.
Mi ha fottuto come se non ci dovesse essere un domani, godendo e chiedendomi se mi piaceva il suo cazzo duro e lungo, mentre si muoveva dentro di me come un forsennato.
Ha continuato a fottermi fino a quando è venuto dentro il mio culo, schizzando tutto il suo sperma dentro che si è mischiato con il frutto del mio squirting.

E i gorilla stanno a guardare…

Ci siamo staccati un attimo, giusto il tempo di accorgerci che davanti a noi c’era una coppia di gorilla che stava assistendo alle nostre performance erotiche. Io e Beppe ci siamo guardati e, senza parlare, ci siamo strizzati l’occhio suggellando un patto: avremmo continuato il nostro sesso, eccitati dall’insolito pubblico.
I gorilla diventarono i nostri spettatori, cosa che aumentò la nostra eccitazione, facendo tirare fuori l’istinto sessuale fortemente animalesco che avevamo dentro.
“Mi piace la tua fica, Alessia. Hai una fichetta piccola e stretta, ti voglio scopare e fottere fino a domani.
Il tuo culo ti dovrà fare male così tanto che domani non potrai sederti. E il pensiero del mio cazzo duro ti perseguiterà fino a domani sera, quando ti fotterò e scoperò nuovamente, senza staccarmi mai.”
Mi disse proprio questo Beppe, tenendomi stretta e mettendo in atto ogni sua promessa. Io ero super felice.
Mi ha girato sulla schiena riprendendo a scoparmi, guardandomi direttamente negli occhi, e ha continuato a sbattermi vigorosamente. Poi si è fermato per infilarmi nella fica prima un dito e poi tutta la mano destra, tenendomi stretta e ferma con il braccio sinistro. Mi ha masturbata vigorosamente con le dita, stringendo e strizzando il mio clitoride, accompagnando movimenti forti.
In quella posizione mi ha inculata, mettendomi il cazzo duro direttamente nel buco del culo.

“Vieni troia, vieni, voglio sentirti venire! Urla quanto ti piace il mio cazzo duro.”

A queste incitazioni ho avuto una moltitudine di orgasmi che solo al pensiero, mi sento gli slip bagnati per la forte eccitazione.
Ha continuato a scoparmi e fottermi incredibilmente, rilasciandomi addosso parole volgari al massimo che rendevano l’dea di quanto forte fosse in quel momento il suo spirito animalesco.
Mi sentivo una troia e mi piaceva esserlo. Più sentivo quella verga dura dentro me e più la volevo, insaziabile e vorace come una vera maiala. Ansimavo e gemevo, supplicando Beppe a non fermarsi e continuare all’infinito.
Intorno a noi il pubblico si era ampliato: c’erano più coppie di gorilla presenti che scopavano a debita distanza!
Abbiamo continuato in un crescendo di passione ed erotismo, fino a quando tutti i gorilla hanno deciso di ritirarsi nei loro giacigli, forse stanchi delle loro prestazioni.
Quando siamo rimasti solo noi due, io e Beppe abbiamo continuato a coccolarci. Mi ha leccato la fica dolcemente e delicatamente, ringraziandola di essere stata la grande protagonista del suo godimento.
Io ho ricambiato succhiandogli le palle e il cazzo, fino a quando è venuto abbondantemente nella mia bocca, schizzandomi sul volto e sul seno.
Ho ingoiato tutta quell’abbondanza, leccandomi le labbra e gustando il sapore unico del mio amato custode dello Zoo.

Siamo una coppia molto “spregiudicata”, ma questa è stata di gran lunga la più bella scopata della mia vita.
Tanto bella che mi lasciato un certo retro-pensiero….
Quella stessa notte, dopo esserci augurati la buonanotte, esausti, ho chiuso gli occhi e nella mia mente è partita automaticamente una fantasia di cui, forse, mi vergogno anche un pò.
Io, Beppe e i gorilla. Beppe con il suo enorme cazzo tra le mani che guarda me che mi lascio andare con i gorilla….
La mattina dopo mi sono resa conto del mio sogno… ma non credo che questa fantasia diventerà mai realtà.

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scritto da

Ottavio Carosone
Ottavio Carosone
Ottavio Carosone è uno scrittore italiano noto per i suoi racconti audaci e sofisticati dedicati al mondo degli adulti, con una predilezione particolare per i racconti cuckold, che esplora con una sensibilità unica e una prospettiva profondamente innovativa. Nato il 23 marzo 1975 nella vibrante città di Napoli,Ottavio ha trascorso la sua infanzia e adolescenza immerso nella ricca cultura e nelle tradizioni della sua città natale, elementi che hanno fortemente influenzato il suo percorso artistico e personale.....
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