Il padre del mio ragazzo cuckold

Ho incontrato Fabrizio in una meravigliosa giornata primaverile, proprio alla fine del mio allenamento di nuoto in piscina. All’epoca avevo diciannove anni e gareggiavo nella squadra del Liceo Scientifico dove frequentavo l’ultimo anno.
Poiché era sabato, non ero a scuola, e per tutto il weekend non ero impegnata con le lezioni.
In piscina svolgevo anche il ruolo di istruttrice di nuoto per adulti, in orari serali. Fabrizio si era appena trasferito nella mia città e cercava proprio un istruttore perché, alla veneranda età di venticinque anni, non sapeva nuotare e si sentiva in imbarazzo con i suoi coetanei. Era laureato, lavorava come dentista nello studio del padre, ma non sapeva nuotare.
Aveva in mente per l’estate di quell’anno di vivere l’esperienza della barca a vela per esplorare le coste della Calabria tirrenica, precisamente la Costa Viola. Non sapendo nuotare, voleva assolutamente imparare e si era posto l’obiettivo di raggiungere una buona dimestichezza in pochissimi mesi. Alla reception della piscina fecero il mio nome in quanto ero esperta e disponibile, oltre che avevo la necessità di guadagnare qualche extra.

Preparativi per l’appuntamento

Non nego di aver trascorso l’intera giornata pensando a lui, al suo corpo, alle sue labbra, alle sue mani e, senza nessuna orma di dubbio, al suo cazzo. Le ore sembravano non scorressero mai: lo studio fu pesante come una montagna da scalare. Nel tardo pomeriggio iniziai a prepararmi per l’appuntamento con Fabrizio, cominciando da un buon bagno rilassante, una depilazione accurata nelle parti intime, la scelta dell’abbigliamento adeguato, non troppo sexy ma nemmeno troppo casual. Optai per un vestitino corto bianco, leggermente attillato, perfetto per far risaltare le mie forme sinuose e ben definite. Completai il mio look con un paio di scarpe nere dal tacco vertiginosamente a spillo, i capelli lisci e liberi, un’ombra di rossetto rosso fuoco e alcune spruzzate di Mademoiselle, il mio profumo.
Volevo fare colpo su Fabrizio, visto che al mattino mi aveva visto con una tuta sformata. Forse avrà pensato di essere davanti a una ragazza poco attraente. Mi feci accompagnare da mia sorella maggiore all’appuntamento con lui perché tremavo così tanto dall’eccitazione che non ero in grado di guidare l’automobile, così come non potevo salire sul motorino, considerato il mio abbigliamento. Credo che i miei sforzi per apparire sensuale furono ben interpretati da Fabrizio che, appena mi vide, all’ingresso del ristorante, puntò il suo sguardo prima sulla scollatura abbondante, poi lo fissò sui miei occhi, lanciandomi immediatamente un’occhiata maliziosa. Senza nemmeno parlare, entrambi abbiamo compreso che non eravamo lì per cenare ma che i nostri discorsi erano di ben altra natura. Fabrizio prese la mia mano e mi condusse verso la sua automobile e, prima di salire, mi spinse contro per baciarmi appassionatamente. Quel bacio aveva il sapore dell’eros più profondo, un mix tra conturbante e proibito, capace di dare avvio all’apertura delle mie cascate intime, piene di eccitazione. Ci staccammo dopo minuti interminabili, durante i quali ebbi modo di sentire le sue parti basse particolarmente massicce. Salimmo in macchina velocemente e, senza sapere dove mi stesse conducendo, rimasi zitta per tutto il tempo, fantasticando su quel ragazzo fantastico che mi era capitato davanti. La sua guida veloce ci condusse davanti a una casa nella periferia della città, dove credo abitasse da solo. Scese dalla macchina, mi aprì lo sportello e m’invitò a entrare dentro l’abitazione, portandomi immediatamente in camera da letto. Mi abbracciò in maniera molto sensuale, facendomi capire che mi voleva. Si staccò da me e si sedette su una poltroncina ai piedi del letto. Iniziai a spogliarmi dal mio abito lentamente, davanti a lui, mentre mi guardava con aria vogliosa. Il sesso tra noi fu tenerissimo. Era la mia prima volta per un rapporto completo e lui fu un amante dolcissimo e delicato, esperto al punto giusto per portarmi a perdere la verginità in quel modo sublime.

La vacanza in barca a vela

Iniziò per me un periodo meraviglioso all’insegna dell’amore sublime mai vissuto. Quella sera stessa Fabrizio mi disse che voleva diventassi la sua ragazza e io accettai senza pensarci sopra. Furono mesi bellissimi e pensavo di essere dentro una vera favola. Studiavo per la maturità imminente, davo lezioni di nuoto al mio ragazzo e potevo stare sempre con lui.
Andai a vivere a casa sua e i miei genitori non mi ostacolarono più di tanto perché compresero che si trattava di una cosa seria. Il tempo trascorse velocemente. Fabrizio divenne un provetto nuotatore e io superai gli esami ai primi di luglio, brillantemente. Il tutto mentre il nostro amore procedeva, è il caso di dirlo, a gonfie vele. Non perdemmo mai di vista l’obiettivo primario di Fabrizio, galeotto del nostro incontro: la vacanza in barca a vela. Ovviamente anche io adesso sarei andata con lui! Partimmo per la Calabria in aereo, dall’aeroporto di Fiumicino, atterrando a Reggio Calabria. Sapevo che in una città vicina abitava la famiglia di Fabrizio, alla quale mi avrebbe presentata in quell’occasione. Ci venne a prendere suo padre e per me fu un colpo al cuore. Era bello da svenire. Era proprio come sarebbe stato suo figlio tra venticinque anni, solo ancora più affascinante! Compresi subito, dalle sue occhiate ammiccanti, che avevo fatto colpo, cosa che mi fece eccitare ancora di più. Arrivammo nella casa di famiglia, a ridosso del mare, dove avremmo alloggiato io e Fabrizio con il padre per alcuni giorni, fino a quando non ci avrebbero raggiunti gli altri familiari, ancora impegnati nel lavoro. Quella notte tra me e Fabrizio il sesso fu molto più passionale del solito, indimenticabilmente piacevole. Pensavo continuamente al padre e volevo essere scopata da lui. Durante la notte mi alzai per prendere dell’acqua in cucina, dove lo trovai in piedi, nudo. Ci baciammo lì, senza alcun pudore, e senza alcun ritegno mi feci fottere a pecorina, sentendomi una troia in calore. Scopammo fino allo stremo, gemendo e graffiandoci la pelle per il desiderio di fonderci in una sola anima. Mentre mi stava montando sul tavolo, scorsi Fabrizio seduto sul divano che si masturbava. Non ci potevo credere: aveva assistito a tutta la scena ed era anche compiaciuto! Nei giorni seguenti non parlammo dell’episodio ma andammo in barca a vela tutti i giorni in tre: io, Fabrizio e suo padre. Cercavamo delle spiaggette discrete dove continuare con il discorso iniziato quella sera, con protagonista sempre io nella parte femminile, il figlio e il padre invece alternandosi come protagonista o come osservatore. Tutti sempre completamente appagati. Alcuni anni dopo ci sposammo serenamente. Il triangolo sessuale con cuckold tra me, Fabrizio e suo padre prosegue ancora adesso meravigliosamente.
Abbiamo trovato un perfetto equilibrio dove ognuno di noi trova piacere e si sente soddisfatto, appassionandoci sempre più alla pratica del cuckold.

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