Mi chiamo Giovanna, ho quarantaquattro anni e sono felicemente sposata da un decennio con Giuseppe, mio coetaneo. Non abbiamo figli per scelta, ci piace la libertà sotto ogni punto di vista. Ci siamo sposati dopo tre mesi di fidanzamento perché ci siamo subito resi conto dell’enorme intesa sessuale tra noi.
Mi reputo una bella donna, molto curata nell’aspetto estetico. Ho i capelli neri, lunghi e ricci, che lascio sempre sciolti e mi danno un’aria molto sbarazzina. Non mi trucco con esagerazione, giusto quel tocco per dare l’idea di bambolina dal viso di porcellana e per esaltare i miei favolosi occhi azzurri.
Ho un seno importante, sodo e alto, con capezzoli ben dritti. Non porto sempre il reggiseno perché mi piace sentire le tette che ballano leggermente mentre cammino. In effetti mi piace di più vedere gli sguardi degli altri uomini mentre passo io: alcuni sembra che mi vogliano spogliare con gli occhi, altri mi fissano a lungo, facendomi chiari cenni di invito a scopare.
Godo terribilmente in quei momenti, soprattutto se mio marito è nelle vicinanze e sta guardando la scena.
Mi eccito terribilmente al pensiero, mentre so che il suo cazzo diventa duro quando sente apprezzamenti su di me. Soprattutto perché so che dopo, quando saremo da soli, riserverà a me una bella sorpresa, scopandomi e facendomi impazzire.
Il cenone di Natale con regali per tutti
Desidero raccontare come ci siamo conosciuti, appunto dieci anni fa.
Ero stata invitata per il cenone di Natale a casa della mia collega, una cassiera del supermercato dove io lavoravo come commessa nel reparto intimo maschile. Io abitavo da sola, mentre lei viveva con la famiglia, i genitori, una sorella e due fratelli, con cui erano soliti festeggiare anche con altri componenti del nucleo familiare allargato.
Per la serata mi ero vestita molto bene, con un vestitino attillato rosso e una bella scollatura. I posti a tavola erano stati assegnati: la mia sedia era accanto a quella del fratello di Sofia, un ragazzo moro e muscoloso, un tipo bel tenebroso, proprio il mio tipo. L’unico guaio era la presenza della sua fidanzata che, però, è seduta dall’altro capo del tavolo.
Mentre lui si è seduto, ha subito provato con me con ammiccamenti e con un bel sorriso accattivante. Appena seduto si è girato verso di me mettendo subito una mano sopra il mio ginocchio, mentre con l’altra mi ha dato una pacca sul sedere, giusto per farmi capire che apprezzava. La cena si è consumata divinamente, tutti i commensali erano contenti e calorosi, avvezzi ai discorsi simpatici e coinvolgenti, degni di una famiglia ben affiatata che non mette da parte nessuno.
Inutile dire che per tutta la durata del pasto lo stallone accanto a me non si è risparmiato con allusioni sessuali molto esplicite nei miei confronti, cosa che mi ha fatto molto piacere. Quando poi ha preso la mia mano per portarsela sopra il suo cazzo duro, per me è stata l’apoteosi dell’eccitazione: aveva il suo arnese in tiro.
Mi sono sentita così bagnata che pensavo di essermela fatta sotto.
In maniera molto cortese ho chiesto, quindi, di avere indicazioni del bagno, dove ho bisogno di andare per rinfrescarmi un pochino. Ovviamente me lo sono ritrovata dietro mentre andava in camera sua, dove, prima di entrare, si è voltato facendomi un altro sorriso dei suoi, capaci di farmi svenire. Il bagno era abbastanza spazioso. Mentre mi stavo asciugando le mani, ho sentito entrare qualcuno, anche se ero convinta che avevo chiuso per bene la porta con la chiave.
Era proprio lui! Dopo essersi avvicinato a me in maniera molto pericolosa, mi ha fatto cenno con il dito sulla bocca di stare zitta e di fare silenzio: con una mano mi ha afferrato la mia per portarsela al suo cazzo, invitandomi a toccarlo.
Ha iniziato a baciarmi il collo e l’incavo del seno, slacciandosi i pantaloni. All’improvviso si è abbassato fino alle mie parti intime e ha iniziato a leccarmi tutta, velocemente e con una lingua sempre più vogliosa.
Pensai che nessuno me l’aveva leccata mai in quel modo così eccitante al punto da farmi venire per ben due volte e squirtando.
Ad un tratto ho sentito aprire la porta del bagno: era la sua ragazza, insospettita. Io mi sono sentita il cuore battere all’impazzata e nel panico che lei potesse fare una scenata. Lui prontamente, invece, ha messo un piede dietro la porta per fermarla, facendomi segno di inventarmi qualcosa. Io, con la voce animata dal godimento ho finto un leggero malessere, non preoccupante. Nel frattempo lui mi stava succhiando un capezzolo.
In maniera disinvolta mi ha invitato ad abbassarmi, spingendomi a prendergli il cazzo in bocca per spompinarlo.
Gliel’ho leccato e succhiato, sentendo il suo piacere.
Finito il pompino, mi ha messo a pecorina sopra la tazza del water, mi ha dato uno schiaffo e ha iniziato a scoparmi il culo come se non ci fosse un domani. Ho goduto come una troia, invocandolo a non fermarsi per il piacere che mi stava dando.
Continuammo in quel modo per diverso tempo, fino a quando è tornata la sua fidanzata, che aprendo la porta, è entrata per niente sorpresa di quanto stava vedendo. Agilmente si è sfilata gli slip e si è seduta sul bidet infilandosi le dita nella sua figa, masturbandosi vistosamente. Il mio stallone ha continuato a incularmi per bene fino a quando tutti e tre siamo venuti urlando dal piacere, mentre lui ha diretto la sua sborra addosso alla sua ragazza, sporcandola tutta.
Alla fine lei ha leccato tutto quello che rimaneva dello sperma intorno.
Non solo regali, ma anche sorprese
Come se nulla fosse ci siamo dati una sciacquata e siamo usciti dal bagno, ritornando a tavola, uno alla volta, dove si stavano per aprire i regali di Natale. Ovviamente tutti gli altri commensali erano ignari di quanto era accaduto.
Ah! Mi sono dimenticata di dire una cosa importantissima: lo stallone era Giuseppe, il mio attuale marito, che mi ha dato la prima prova della sua virilità.
Nello scartare i regali, c’era qualcosa anche per me. Un completino intimo preparato dalla mia collega che adesso è diventata mia cognata. Mentre lo scartavo Giuseppe mi ha sussurrato in un orecchio che non vedeva l’ora di vedermelo addosso per poi levarmelo e scoparmi meglio e peggio di prima.
La sua ragazza di allora è diventata una nostra cara compagna di scopate, sempre presente ai nostri primi incontri, amante del cuckold sfrenato.
Ancora adesso che io e Giuseppe siamo sposati, ci incontriamo con lei e a volte anche con il suo compagno di turno per incontri indimenticabili ed emozionanti, all’insegna del sesso sfrenato e del godimento per tutti.