È da tantissimo tempo che desidero raccontare questa esperienza personale.
Mi chiamo Sergio, ho 47 anni e sono passati già diversi anni dal mio primo divorzio In quell’occasione, fui mio malgrado costretto a fare le valigie per traslocare in un nuovo appartamento.
Fu una circostanza molto triste, sebbene liberatoria. Tornai a vivere praticamente in una casa da single, da solo, ed economicamente fu un salasso…
Tuttavia, nel mio caso, l’espressione ‘chiusa una porta si apre un portone’, calzava a pennello, e mi riferisco a quello che di lì a poco sarebbe successo.
Mi ero trasferito al quarto piano di una palazzina dallo stile semplice ma signorile e un giorno, mentre aspettavo al piano terra l’ascensore, entrò dalla porta d’ingresso del palazzo una vera bellezza a cinque stelle. Ogni particolare di quel giorno ce l’ho ancora scolpito nella mente: capelli neri ricci lunghi fino alle spalle, look sofisticato, quarta di seno naturale, occhiali da sole vistosi, sedere corposo e stivali color granata che arrivavano fino al ginocchio con tacco dodici.
La ammiravo mentre ritirava la posta dalla sua cassetta, era veramente attraente.
“Se mi dà un secondo salgo con lei”, mi disse.
“Certamente”, risposi guardandola negli occhi.
“Amore salgo anche io, aspetta”, borbottò un uomo che ci raggiunse in modo trafelato.
In quel momento capii che probabilmente si trattava del suo compagno, di sicuro un soggetto parecchio fortunato.
Mentre salivamo chiesi con estrema cordialità, “A quale piano andate?”
“Il nostro è il quarto, grazie”, mi risposero sorridendo affabilmente.
“Che coincidenza!, anche io”, dissi, mentre arrivati al piano li pregavo di precedermi nell’uscire dall’ascensore.
Con lo sguardo basso, sfruttai ovviamente il momento per dare uno sguardo approfondito al culo di lei…..un culo clamoroso.
Strane abitudini
Nei giorni successivi capii quanto il ritrovarmi quella passerona sul mio stesso pianerottolo fu un vero colpo di fortuna.
Mi capitava spesso di dare uno sguardo allo spioncino ogni qualvolta sentissi un po ‘ di movimento sul piano. Ben presto arrivai alla conclusione che la sventola riccioluta ospitava quasi ogni giorno un amante diverso.
Il marito usciva la mattina presto, rientrando solo a tarda sera dopo il lavoro, quando oramai gli “ospiti” se n’erano andati da un pezzo.
Così mi misi a indagare, incuriosito da questa dinamica un pò bizzarra.
Dopo qualche tempo, su un sito di incontri trovai un annuncio che poteva essere stato pubblicato dalla sventolona riccioluta.
L’annuncio recitava: “Cercasi bull mascherati disposti a sfondarmi davanti ad una telecamera.”
Il tutto con foto allegate che mi diedero immediatamente la certezza che si trattasse della mia dirimpettaia fighissima.
Maschera sì oppure no?
Dopo essermi documentato sulla vicenda, un pomeriggio di marzo decisi di acquistare una maschera bianca e inespressiva che mostrasse soltanto i miei occhi e presentarmi davanti alla porta dell’appartamento della mia vicina.
Suonai il campanello e quando lei mi aprì la porta indossava soltanto un accappatoio.
Appena mi vide con la maschera sul volto capì che ero lì per l’annuncio.
“Ciao, mi devo fare la doccia, accomodati e preparati.”
Mi disse con tono disinvolto mentre mi fece accomodare in camera da letto.
“Fai come se fossi a casa tua, arrivo subito” e si chiuse in bagno.
Durante l’attesa che sembrava interminabile, notai che in quella stanza era posizionato un treppiedi con una videocamera puntato verso il letto e che a quel punto ogni particolare dell’ambiente intorno a me coincideva con la descrizione relativa all’annuncio online.
L’eccitazione cresceva, la mia mano mi scivolò sul cazzo che iniziava a dare segni di presenza….….
Quel pezzo di fica sarebbe ritornata da lì a poco, ero già pronto..
“Eccomi di nuovo”, disse…
Si ripresentò completamente nuda, con la pelle completamente fresca e inumidita dalla doccia appena fatta. Si avvicinò al treppiedi e nel frattempo sussurrò fissandomi negli occhi: “Aspetta aspetta.. accendo la telecamera e sono da te”.
Un momento dopo iniziò a spompinarmi il cazzo fino in fondo, scrutando il mio sguardo attraverso la maschera.
Mentre succhiava, mi accorsi che la videocamera era in realtà una webcam collegata a un pc fisso con schermo acceso.
Un po ‘ stranito, mi sganciai dalla sua bocca e feci un balzo verso lo schermo, dove trovai il marito cornuto che si masturbava mentre era al lavoro da solo in ufficio.
Fu allora che capii tutto, il cornuto era un cuckold incallito.
Mi fiondai di nuovo sulla mogliettina. La zoccola si sdraiò supina sul letto matrimoniale, aprì le gambe e mi disse: “Sfondami pure ‘vicino di casa’, lo so che sei tu, ho riconosciuto il tuo profumo, è lo stesso che ho sentito in ascensore qualche giorno fa.”
A quel punto mi tolsi la maschera, la baciai in bocca e dopodiché iniziai a leccarle la fica e il clitoride, in fondo lo meritava.
Il tutto mentre tastavo le sue tette formose e senza conoscere il suo nome.
“Amore, guarda come mi lecca la fica! Sto godendo tantissimo!” Urlò la vicina al marito, di cui sentivo l’eccitazione crescere.
Dalle casse del pc partirono dei suoni indistinti, il marito diceva qualcosa di incomprensibile…la moglie doveva chiamarsi Katia, fu l’unica cosa che capii chiaramente.
Ispirato dalla situazione, decisi di godermi una bella spagnola, sputai su quei seni immensi e iniziai a scoparle le tette con il mio cazzo, che mi sembrava più grande solito.
Allora le dissi: “Piacere Katia, mi chiamo Sergio”, mentre sorridendo le strusciavo il cazzo tra i seni.
Era solo un antipasto, era arrivato il momento di aprirla per bene, così le entrai nella fica e sentii tutto il calore della sua passera bagnata che avvolgeva la mia cappella.
Stavamo godendo profondamente, io, lei e il marito cuckold che si masturbava sempre con più foga. Lo vedevo chiaramente perché Katia aveva girato lo schermo in favore del letto.
I capezzoli della zoccola erano durissimi, allora iniziai a scoparla più forte, sfruttando il rimbalzo del materasso per fare meno fatica mentre godevo sopra di lei schiacciandola con tutto il mio peso.
Ma ad un certo punto lei mi chiese: “Nel culo, Sergio!”
“Certo zoccola”, le risposi.
“Amore guarda come mi sfonda il culo, godi con me!”, gridò al cuckold.
E così iniziai a scoparle il suo culo corposo, lo afferrai con le mani mentre godevo come un toro arrapato davanti alla faccia eccitata del cornuto che si gustava lo spettacolo in diretta.
Non potevo trattenermi oltre, le sborrai in quel culo stupendo.
Rimanemmo qualche minuto stremati, ancora avvinghiati, io sopra di lei.
Me ne andai poco dopo, sarebbe passato l’amministratore del palazzo a casa mia per conoscermi…
Qualche giorno dopo trovai un biglietto sotto la porta.
“Vieni quando vuoi Sergio, sei il nostro bull preferito ora, io e mio marito ti aspettiamo”.
Ed è così che da allora e per qualche mese, fino a che non iniziai ad uscire con quella che poi è diventata la mia attuale moglie, frequentai molto casa di Katia, due o tre volte alla settimana.
Quando avevo desiderio di scoparla davanti al marito, mi bastava suonare il campanello dell’appartamento di fronte.
Una cosa mi è rimasta però impressa… sono passati degli anni ora e ancora non capisco.
La coppia non accettò mai la mia proposta di una bella scopata con il marito presente, lì con noi nella stanza.
Katia fu categorica, mi disse che al marito piaceva solo ed esclusivamente così.
Beh, sono gusti..
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